Asp Catanzaro: i sindacati dei medici proclamano lo stato di agitazione permanente

"L’Azienda non rispetta i patti per la retribuzione di produttività. Conferenza stampa congiunta di Fp Medici Cgil e Anaao Assomed"

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    Sono appena due mesi che il generale Antonio Battistini è commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro e già i rapporti con i sindacati dei dirigenti medici mostrano le prime frizioni. E non da poco, a sentire Ivan Potente, coordinatore della Funzione Pubblica Cgil Medici Area Vasta, che, nella sede regionale della confederazione ha convocato i giornalisti per annunciare la proclamazione immediata dello stato di agitazione permanete dei medici dipendenti dell’Ssp di Catanzaro.

    Ivan Potente

    “L’Asp di Catanzaro – dice Potente a Catanzaro Informa – è inadempiente su alcune dinamiche contrattuali. Avevamo provato con il commissario Battistini a instaurare un colloquio che fosse cordiale e biunivoco, pensando che, trattandosi di un medico, ciò potesse favorire un percorso nuovo. L‘Asp non riesce ad attuare alcune dinamiche contrattuali rispetto alle quali si era ragionato con l’ex commissario Vincenzo Spaziante con cui si era raggiunto un accordo poi confermato dallo stesso Battistini. L’accordo riguarda la retribuzione di risultato, cioè la produttività. L’Azienda è in arretrato di molte annualità.

    L’impegno era che nel mese di luglio 2023 si arrivasse alla retribuzione del fondo di produttività anno 2020, di tre anni fa quindi, che i medici non riescono a farsi erogare. Bene, abbiamo chiesto all’Azienda se fosse intenzionata a rispettare questa data, nessuno ci ha risposto, abbiamo chiesto una convocazione urgente al commissario straordinario, nessuno ci ha convocato, andando anche oltre le prerogative dei rapporti azienda-sindacato secondo quanto tracciato dal Contratto nazionale. È necessario essere chiari su questo punto, se l’Azienda non ottempera a quanto pattuito, andremo allo stato di agitazione permanente e sarà un agosto difficile per l’Asp di Catanzaro”. Doveva essere una conferenza congiunta con Anaao Assomed, altro sindacato della dirigenza medica. Ma Filippo Maria Larussa, dell’esecutivo nazionale di Anaao Assomed, che doveva essere accanto a Potente, per impegni sindacali romani non ha potuto esserci, pur inviando un messaggio di piena condivisione con gli obiettivi e le modalità attuative della vertenza. 
I motivi di frizione tra Azienda e medici non si limitano alla produttività. Per esempio i sindacati lamentano che gli incarichi della dirigenza medica sono bloccati da tanti anni.

    “Abbiamo chiesto – continua Ivan Potente – che si sbloccassero quantomeno alcune tipologie e nessuno risponde. Ma come pensiamo che l’Asp possa essere attrattiva nei confronti dei professionisti se non riesce a rispettare nemmeno il minimo comune denominatore del dettato retributivo minimo. È chiaro che nessuno voglia venire a lavorare qui in una situazione di tale emergenza. Laddove l’Asp non riesca a mantenere i patti noi andiamo allo stato permanente di agitazione e chiediamo al presidente Roberto Occhiuto, che è anche commissario ad acta, di intervenire sul commissario straordinario e chiedere il rispetto dei patti. I medici, che sono protagonisti, non comparse della sanità pubblica, quantomeno pretendono che la loro retribuzione venga rispettata. Se il dottore Battistini – che da poco ha assunto anche l’incarico di commissario all’Asp di Vibo, ndr) ha dinamiche proprie che non lo consentono, intervenga il presidente Occhiuto per risolvere questa situazione che per noi è irrinunciabile”.
La retribuzione di risultato non è, ovviamente, ristretta al solo personale medico.

    “Con dinamiche e parametri differenti – precisa il coordinatore di Fp Medici Cgil – tutti i dipendenti prendono la retribuzione di risultato, quindi anche i dipendenti amministrativi e quelli dell’area del comparto. I medici in servizio saranno 650, ma poi ci stanno tutti i dipendenti dell’Azienda. Il risultato del 2020 riguarda tutti i dipendenti. Si tratta di tre anni: insomma, quanto dobbiamo aspettare per avere questi soldi? Mi sembra finanche ridicolo che si debba rivendicare un diritto di questo tipo. Abbiamo capito che l’Azienda ha avuto dei problemi, m a tutto c’è un limite.

    Aggiungo abbiamo sentito parlare delle gabbie salariali, qualcuno le teorizza come il professore Pietro Ichino secondo cui le retribuzioni al Sud dovrebbero essere differenti, più basse, naturalmente. Voglio dire – si infervora Potente – che per quanto riguarda la dirigenza medica i fondi per la produttività sono aziendalizzati, per cui è evidente che l’Asp di Catanzaro ha un quantum per la produttività che è diverso del quantum a disposizione, che so, dei medici dell’Usl numero 3 di Milano. Di fatto le gabbie salariali esistono già”.

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